
Luigi è una di quelle persone che hai sempre voglia di vedere, perché ha sempre un sorriso per tutti e in ogni circostanza.
Anche se per lui, negli anni 80, non deve essere stato tanto facile, tutti i giorni partire presto la mattina, dalla sua Imperia, per essere alle otto in officina a Vado Ligure.
Una mosca bianca in mezzo a noi, con quel suo essere sempre gentile e il suo aspetto ben curato.
Ricordo il soprannome che gli diedi “Spettenun” per via di quei capelli biondi a spazzola e sempre a posto.
Era uno spasso lavorar con lui e a volte anche in ambienti non proprio idonei, riusciva a essere di buon umore.
E rendeva lieve una giornata lavorativa.
A volte, eravamo a lavorare in un locale interrato, dove c’era una vasca di raccolta acqua marina, un’ambiente caldo umido, con vapori, nebbie e il rumore assordante delle pompe in servizio continuo.
Ad un certo punto, lui andava come in trance e con occhi sbarrati, captava, attraverso quei vapori, la presenza di un essere ostile!
Conoscevo il gioco, restavo fermo immobile, per non essere visto da quell’essere malvagio.
Anche se per nostra fortuna, quell’essere fantastico, vivendo in mezzo a quell’acqua torbida, per forza di cose, doveva avere la vista offuscata!
Luigi partiva all’attacco!
Brandendo quello che capitava, un vecchio tubo da ponteggi o un pezzo di tavola, fendendo l’aria con queste improvvisate armi, ricacciava l’ipotetico essere malvagio, negli inferi di quella vasca, dall’acqua torbida da dove fuoriuscivano quei vapori!
Anch’io partecipavo a queste messe in scena e così ogni qualvolta si andava a lavorare in quel posto, partivamo già con qualche oggetto contundente, per far fronte ad un eventuale attacco di quell’essere malvagio.
A vent’anni si rideva di queste cose!
Recentemente un mio ex collega mi ha confessato, che anche lui, aveva paura, quando doveva andare a lavorare in quel posto (e non era a conoscenza di quell’essere malvagio!)
Ma Luigi non poteva continuare in eterno a lottare contro gli esseri degli inferi!
Aveva altri progetti per la sua vita.
Terminata la giornata di lavoro in Centrale, frequentava un corso serale di informatica a Genova.
Era la sua passione eravamo ai primordi dell’era del computer.
Insieme ad altri soci, aprì un negozio di articoli di elettronica.
Fece alcune domande di trasferimento, senza esito e dopo qualche anno, partecipò e vinse un concorso per un posto vacante a Imperia.
Ora finalmente poteva lavorare vicino casa.
Basta levatacce per essere alle 8 a Vado Ligure!
Ci invitò per la sua cena di addio a quel suo posto di lavoro in officina
Capii veramente che cosa avevo perso per sempre, il giorno dopo il suo trasferimento.
Non c’era più il suo sorriso ad aspettarmi in officina.
Mi regalò una penna, la conservo ancora, forse una sorta di presagio per quello che sto scrivendo.
Venne qualche volta in visita in officina e si scherzava come ai “vecchi tempi”.
Ma poi come a volte accade nella vita, ci si perde.
Conservo però di Luigi quei bei ricordi degli anni insieme in Centrale.
Ci siamo rivisti un paio di anni c’è voluto poco per capire che per fortuna siamo rimasti abbelinati come tanti anni fa !
Ciao “ Spettenun”
Mi sembra superfluo nella foto indicare chi è Luigi.
Gli altri: alle mie spalle il compianto Enrico, alla sua sinistra Gianni, davanti Marco, Pino e alle sue spalle Franco.
