
Come si fa a descrivere che cosa successe quel 13 gennaio 1985?
Ci fu un’insolito fenomeno sociale improvvisamente tornammo tutti bambini estasiati alla vista di incredibili scenari.
Anch’io prossimo trentenne mai avevo visto niente di simile.
Bella forza chi abita in un paese di mare manco sa che cos’è la neve!
Ma a detta di chi, come I miei genitori che di neve nella loro vita ne avevano spalata tanta, quella grande nevicata anche per loro era una cosa eccezionale !
Era irreale quel paesaggio smussato dalla coltre di neve che a Varazze raggiunse circa il mezzo metro di altezza!
E poi quel silenzio!
Tutto era attutito dal manto nevoso, come se il tempo si fosse fermato.
Poche le auto in circolazione.
Per poi fermarsi dove l’accumulo di neve era più consistente.
Solo la linea ferroviaria era in servizio con forti ritardi.
Poi con la gelata nei giorni successivi, si bloccarono alcuni scambi e il traffico ferroviario andò in tilt.
Integerrimi, muniti di Moon Boots scendemmo alla stazione di Vado Ligure io Angela Recagno e Giusto GB.
Dire che c’era un metro di neve addossato dal vento all’uscita della Stazione di Vado Ligure è per difetto!
Le scale erano scomparse e si avanzava con la neve ad altezza cintura.
Ma chi ce l’ha fatto fare!
Se c’era neve a Varazze figuriamoci a Vado!
Quel giorno fummo testimoni di uno spettacolo unico incredibile, difficile, in mancanza di foto da descrivere!
Ci provo.
Il combustibile liquido della Csntrale Vado Ligure per essere impiegato nella produzione di energia elettrica, doveva essere riscaldato da scambiatori di calore con vapore a perdere.
Che significa in esercizio, avere una colonna di vapore in scarico libero.
Quel vapore si trasformava in ghiaccio e decorava con milioni di stalattiti e cristalli, tutto quell’enorme bacino di contenimento dei serbatoi di combustibile.
Poi il vento aveva fatto egregiamente il suo lavoro, disegnando improbabili figure di ghiaccio.
Ai nostri occhi estasiati si svelavano ad ogni passo nuovi scenari impossibili da raccontare.
Figure contorte antropomorfe, tubazioni trasformata da una strega burlona in alberi fioriti!
Chissà se ci saranno delle foto di quell’incredibile enorme paesaggio da fiaba!
Di quella grande nevicata del 1985 conservo nella mente questo vivido ricordo.
Per il resto furono grandi disagi nelle città e nei posti di lavoro.
Per alcuni giorni fu a rischio il funzionamento della Centrale di Vado Ligure
Si organizzarono squadre di emergenza in turnazione per superare gli inconvenienti del gelo.
Un tour de force che riuscì a garantire la produzione di energia elettrica in un periodo critico per tutti.
Quella grande Centrale allora era ancora proprieta’ ENEL.
Un mondo che non esiste più.
