
A partire dal 4°secolo DC, il cristianesimo si espanse in tutta Europa.
Questa religione monoteistica, incontrò non poche resistenze per convertire chi viveva in aperta campagna o nei boschi e per farlo, distrusse ogni simbolo che ricordasse le antiche devozioni, legate al culto delle forze della natura o degli dei della foresta e dell’Olimpo.
Furono molte le testimonianze, della vecchia religione e di altri culti, andate perse o inglobate nei manufatti cristiani
La nuova religione, fece scempio o distrusse importanti vestigia storiche.
Sul colle di S. Donato, l’attuale chiesa, fu edificata sopra un preesistente tempio pagano.
Chi arriva alla cappella di S. Anna, su quella suggestiva rocca, davanti ad un incredibile panorama, non può comunque fare a meno di notare quei grandi massi.
Chi li ha portati fino lì?
E perché furono abbattuti?
E quell’anfratto fu forse un primitivo luogo di culto?
Al termine del percorso del Sentiero Megalitico, un grande menhir giace diruto, forse atterrato dalla furia dei primi cristiani.
Molte le croci sulle pietre incise del Beigua, ma a ben guardare erano figure a Ph, trasformate nel simbolo del cristianesimo.
L’appropriazione degli antichi luoghi di culto, fu sistematica ogni luogo sacro, dove erano eseguiti dei riti propiziatori o magici, fu fagocitato da cappelle e chiese
I nuovi simboli religiosi, inglobavano quelli più antichi, ma il luogo era sempre lo stesso, gli indigeni convertiti al cristianesimo, ritornavano in quei posti, come a perpetrare le antiche usanze.
Oggi chi arriva al cospetto dei Trei Nicci, non sa che quella singolare, enorme edicola votiva, è stata edificata dove i nostri antenati, esercitavano il culto della terra, testimoniata dalla presenza di tre cavità, ancora visibili in una roccia.
L’ex Nicciu du Bruscin, prima del crollo aveva a vista, una grande pietra fitta.
Alcuni Genius Loci, presenti sulle pendici del Beigua, sono stati risparmiati e sono li a ricordarci di antichissimi culti
E u Nicciu du Giancu, visibile a lato della strada, prima delle Muggine, perché fu costruito sopra quel masso inclinato?
Poteva esserci qualcosa di sacro, in quella pietra?
Forse perché era al cospetto del Monte Greppino?
Oppure era un posto di osservazione, con quella vista a perdita d’occhio?
Giuseppe Testa, meritevole ricercatore e ottimo divulgatore di storia locale, visto la foto dell’edicola, mi ha consigliato di effettuare un’accurato sopralluogo, a quel masso di fondazione e azzarda l’ipotesi che si tratti di una Pietra della Fertilità.
https://digilander.libero.it/ils…/megalitismoinliguria.htm
Questi luoghi di culto, sono tipici delle antiche religioni, ed erano presenti anche nella nostra regione.
Alcuni ancora visibili e censiti, molti scomparsi alla vista, fagocitati dalla vegetazione, distrutti o anche loro inglobati in altri manufatti.
Taciuti nei passaparola generazionali, perché quell’argomento era tabù
Le Pietre della Fertilità, erano luoghi sacri, le donne vi svolgevano dei riti propiziatori, per avere dalla madre terra o da un dio maschile, il dono della maternità.
Scivolavano su dei grandi massi inclinati, con le loro parti intime a contatto della pietra, per ricevere la sua energia, che le rendeva fertili per procreare.
Ma in quella posizione, su quella roccia, andavano anche per partorire.
Qui erano effettuate le cerimonie d ‘iniziazione, per giovani donne,
Il menarca era utilizzato come si era soliti fare, per altri sacrifici di sangue.
Chissà se il masso di base du Niccio du Giancu, era una Pietra della Fertilità.
Arrivare al cospetto di questo suggestivo manufatto, presenta qualche difficoltà è evidente un possibile crollo del pilone, pericolosamente e fortemente inclinato.
A ben guardare, sulla superficie della pietra è possibile scorgere una coppella, dove convergono due incisioni.
Altre incisioni, si possono celare sotto lo strato di muschi e licheni, che riveste tutta la pietra.
Tra non molto, di questa edicola non resterà che un mucchio di pietre e sarà come tanti altri, già presenti nel nostro entroterra.
Resterà solo questa pietra, restituita alla natura in un luogo dove prima della costruzione della strada, c’era un”estesa zona di pascolo.
Dove un antico popolo, che adorava le forze e le forme della natura, non aveva ancora alzato gli occhi al cielo per cercare risposte e avere speranze.
Nota.
Anche le feste pagane furono riciclate e divennero festività cristiane
Allego il link inviato da Antonio Ratto
https://www.abeautifulmind.it/…/religione-le-feste…





