Il Segreto di Maietta

di Francesco Baggetti

Maietta era una donna sola, abituata a bastare a se stessa e come tutte le donne, che non avevano un uomo a cui affidare la loro vita, era oggetto di pettegolezzi.

Lo sapeva bene, si poteva leggere negli occhi curiosi che la seguivano, nel chiacchiericcio che improvvisamente si fermava al suo passaggio.

Ma lei, silenziosa camminava con passo fermo e cuore contento.

Era sulla bocca dei soliti pettegoli e le sempre presenti bigotte in quella città di mare.

Ma se solo avessero saputo certe cose della sua vita, avrebbero rabbrividito, neanche la loro più sfrenata fantasia, poteva avvicinarsi alla verità.

Abitava in una vecchia casa di pietra, tra i pini, davanti un grande prato, dove quei pochi animali che teneva per la sua sussistenza giravano liberi.

Tre capre e una mucca per il latte , il formaggio e il burro.

Cinque galline, due oche e tre tacchini per uova e carne.

Un piccolo orto con le verdure di stagione

Maietta conosceva le erbe.

Un’arte imparata dalle donne della sua famiglia.

Molti si rivolgevano a lei, per il mal di testa o per avere un bambino.

Un callo dolorante o la bronchite che non passava.

Lei andava nel bosco e tornava con le erbe giuste.

Maietta era considerata una mezza strega.

Lo sarebbe stata del tutto se fosse vissuta un paio di secoli prima.

Ma Maietta nascondeva un segreto.

E il suo segreto era nascosto lì, in quel prato, in un angolo dove a maggio, rigogliosa fioriva una rosa

Dove lei, quando passava gettava un’occhiata fugace e se qualcuno si fermava ad ammirare quei fiori, con una scusa lei ne distoglieva l’attenzione

Maietta aveva visto i soldati passare, parlavano una lingua che lei non capiva.

Tutto le portarono via anche la dignità e la lasciarono li strappata e nuda nella sua terra.

Un soldato si avvicinò, l’ultimo ad andar via.

Ma le parlava in una lingua che lei non capiva, forse la voleva consolare di quella violenza subita, ma lei non capi e cieca di rabbia, il coltello nel cuore gli affondò.

Maietta non c’è più da tanti anni ormai.

La casa è bruciata insieme alla pineta, ma la rosa è ancora là bella, profumata e rigogliosa.

Chi a maggio passa da quelle rovine, si meraviglia di tanta bellezza in mezzo a quello sfacelo

E il segreto di Maietta è ancora lì custodito tra le radici.

Questo è uno di quei racconti della nostra terra, mai scritti, chissà se è anche una storia vera.

Sono grato e ringrazio chi me l’ha raccontata

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