3) Un’Antica Promessa

I Racconti di Paolo Baglietto “U Russu de Cantalù “

Con l’unità d’Italia fu instaurato l’obbligo scolastico fino alla terza elementare, se i genitori non mandavano i bambini a scuola andavano i carabinieri a casa per far rispettare la legge.

Ma poi si sa che questo non avvenne capillarmente e la popolazione meno abbiente restò ancora per molti anni priva di istruzione

A Cantalupo non c’era la scuola e i bambini dovevano andare a Varazze.

Il 23 febbraio del 1887 un forte terremoto fece molte vittime nell’entroterra della provincia d’Imperia

Ci fu anche un maremoto, la scossa tellurica procurò dei danni anche nella nostra città e fece crollare il campanile della chiesa di Cantalupo

Gli abitanti della frazione si prodigarono per riedificare il campanile e in contemporanea costruirono anche un edificio scolastico.

Il pianterreno fu adibito a magazzino della confraternita, al primo piano c’erano le aule della scuola elementare, fino alla terza. Per frequentare la quarta e la quinta si doveva andare nelle scuole delle Valli

Nel 1907 fu costruita la Società Operaia Cattolica quando fu riedificata nel 1955 anche a Cantalupo furono insediate tutte le classi della scuola elementare

Quando ancora non era costruita la chiesa dell’ Oratorio, i Salesiani dicevano messa all’Assunta.

Prima era celebrata quella della confraternita e poi la messa dei ragazzi.

L’edificio dell’ex scuole pubbliche di Varazze, divenne proprietà dei Salesiani

Da allora fu chiamato collegio Don Bosco.

Per eseguire dei lavori, su quello che è ancor oggi, uno degli edifici più imponenti di Varazze, furono messe in opere delle impalcature in legno.

Negli ambienti clericali si venne a conoscenza che la Massoneria stava organizzando una spedizione di protesta, per bruciare quella struttura in legno, che circondava il collegio

La chiesa mobilito’ i suoi fedeli

Durante la messa domenicale nella chiesa di S.Giovanni Battista a Cantalupo, l’officiante chiese se c’erano dei volontari per presidiare il Collegio e difendersi da eventuali sabotaggi

Finito il pranzo della domenica molti degli abitanti di Cantalupo accorsero nei pressi da Salita di Fratti nei pressi del collegio, dove un tempo c’erano grandi terrazzamenti coltivati

Quelli de Cantalù armè de sappe, piccusin, smare, furcò, se sun settè, tutti in se quelle rive.

In mezzo a loro anche il nonno di Paolo.

Sulla collina di Tasca, aspettarono l’arrivo degli anticlericali.

Questi giunsero alla stazione ferroviaria di Varazze, provenienti da Genova, con il treno delle 13

Arrivati dall’Assunta videro quella la gente, schierata a difesa del collegio.

Furono dissuasi dall’effettuare qualsiasi gesto, da quel folto gruppo di gente di Cantalupo, che aveva con sé ogni tipo di attrezzo contundente

Pur essendo in cospicuo numero decisero di ritornare sui propri passi

Ma quelli di Cantalupo rimasero al loro posto pensarono a quella rinuncia come a una finta ritirata

Verso le 18 arrivò il capostazione, avvisando tutta la gente che ancora era rimasta assiepata nelle fasce del passato pericolo e pertanto potevano ritornare a casa.

Il gruppo dei Massoni aveva preso il treno delle 17 verso Genova.

La domenica successiva il direttore del Collegio officiò la messa a S.Giovanni Battista, ringraziando pubblicamente la gente di Cantalupo

E fece la solenne promessa che “Finché ci sarà un sacerdote salesiano in questa città a Cantalupo sarà celebrata la messa”

Sono passati più di 100 anni da quel fatto.

Quella promessa fu mantenuta

L’ultimo sacerdote salesiano prima di andar via da Varazze nel 2014, ha officiato la messa nella chiesa di S.Giovanni Battista

Paolo Baglietto per l’occasione volle ricordare il debito di riconoscenza dei salesiani verso gli abitanti di Cantalupo.

Il sacerdote ringraziò i fedeli e fu accompagnato in stazione a prendere un treno che lo avrebbe portato in Toscana la sua nuova destinazione

Paolo ricorda di averlo visto un’ultima volta a una processione di S.Caterina quando si aggregò al gruppo di Cantalupo.

La Storia

Don Bosco nel 1871 in una delle sue visite a Varazze stipulo’ un contratto in cui il comune di Varazze proprietario dell’edificio scolastico, oggi l’ex Collegio, affidava ai Salesiani “….di somministrare nel palazzo delle scuole di Varazze, l’istruzione classica, ginnasiale tecnica e elementare ai giovanetti cittadini di Varazze o forestieri “ Con il contratto avente durata cinquennale si pattuivano anche compensi e premi da elargire ai Salesiani.

Don Bosco chiese e ottenne che a spese del comune fosse costruita una cappella nell’edificio scolastico.

Il contratto prevedeva che al Comune spettassero tutte le spese di riparazione e conservazione.

Nel 1894 il Comune di Varazze, cedette la proprietà dell’edificio scolastico ai Salesiani.

La struttura divenne il Collegio Salesiano Don Bosco.

L’operazione immobiliare non fu risparmiata dalle critiche specie quelle relative alla svendita di una proprietà pubblica, ma anche perché affidare l’istruzione scolastica al clero andava contro i principi dello stato laico.

Altre polemiche suscitò l’istituzione nel Collegio dell’istruzione ginnasiale e tecnica a pagamento con annesso convitto per studenti di altre città.

Una scuola privata clericale a pagamento

Nei primi anni del Novecento ci furono dei disordini e moti anticlericali in difesa dello stato laico, ma anche a seguito di alcuni scandali, in cui furono coinvolti dei religiosi.

A Sampierdarena una folla inferocita assali il convento dei padri salesiani, nell’intento di appiccarvi il fuoco e ci volle l’intervento dell’esercito per disperdere i rivoltosi.

Nel 1907 anche il Collegio Salesiano di Varazze fu coinvolto in una storia di abusi sessuali, lo scandalo Besson

foto b/n Archivio Fotografico Varagine

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