
Scultore
Fatta una prima rampa della salita da Viassa, dove questa Muntò, gira decisamente a destra, qui è l’entrata del vecchio Spandiu, dell’ex Cartiera Piccardo ai Defissi, adibito a laboratorio/mostra d’arte di Corrado Cacciaguerra.
E’ la seconda volta che sono al cospetto di questo incredibile laboratorio d’arte.
Una settimana fa ero ai Defissi, a guardare, ammirare e a far domande su tutte quelle grandi bellissime opere in legno d’ulivo a vista o in lavorazione.
Oggi sono le piccole opere, che svelano un altro aspetto di Corrado, del suo essere artista, con la sua grande manualità e genialità.
Corrado, osserva la forma naturale, la venatura o altro di un pezzo di legno e poi ne estrae l’anima, quella che era imprigionata nella materia, per creare una figura reale o fantastica.
Piccoli oggetti di radica d’erica o d’ulivo, da cui, con la sua manualità estrae i lineamenti di un volto di satiri e folletti.
Oggi e’ anche il momento di saperne di più, di questo poliedrico artista.
Nostro concittadino.
Uno di Quelli Sciu da Teiru.
Corrado Cacciaguerra Scultore in legno marmo pietra e gasbeton, pittore e altro.
Nato a Piazza al Serchio il 25 giugno del 1946.
Chiedo a Corrado da cosa nasce questa sua passione per la scultura.
Lui mi racconta di un episodio, quando fu ispirato a cimentarsi in questa grande forma d’arte
A undici anni, osservando dei pastori in transumanza, provenienti da Fucecchio e diretti verso i pascoli delle Alpi Apuane, vide un bastone scolpito con le sembianze di un serpente.
Corrado si mise all’opera e scolpì anche lui un serpente che si attorcigliava attorno a un bastone.
Lo conserva ancora.
Quello fu l’inizio, poi si sparse la voce di questa sua grande manualità e inventiva.
In occasione del passaggio della Madonna Pellegrina, fece per la parrocchia del suo paese, una statua della Madonna in gesso bianco.
A 14 anni scolpì per la prof.ssa Cavaciocchi, una scultura in legno di pero, che raffigurava S. Francesco.
Per suo nonno intaglio’ un bel bastone con la testa d’ariete.
Gli insegnanti insistettero con i suoi genitori perché Corrado fosse iscritto ad una scuola di scultura a
Carrara
Ma a 18 anni si trasferì con la famiglia a Cogoleto, qui scolpì per l’affituario un statua di S.Pietro in legno di quercia
Assunto nella Tubi Ghisa è in pensione dal 1999
Nel 1998 entra a far parte del Circolo Artisti di Varazze.
Due delle numerose recensioni per le opere di Corrado.
la Prof.ssa Carla Marino:
«Cacciaguerra è anche scultore in bronzo e in marmo, ma è soprattutto mosso da una grande passione per le forme che si possono ricavare dalla lavorazione del legno, in particolare quello d’ulivo, albero che da sempre è simbolo della longevità e della tenacia. Le figure umane, i volti sono i suoi soggetti preferiti, i suoi busti di donna dai lunghi colli e dalle labbra rigonfie ci ricor-dano l’arte africana ma anche il grande Modigliani.»
– Marco Pennone:
«Corrado Cacciaguerra: l’animatore del legno, colui che lo fa rivivere in mille aspetti diversi. Non per niente le sue mostre trovano sempre l’interesse e il consenso del pubblico. L’artista toscano, ligure d’adozione, padroneggia la non certo facile arte dell’intaglio e dell’intarsio e piega un materiale come il legno, già di per sé così ricco di sfumature e di venature di vario colore, alle più svariate esigenze estetiche e formali.»
Che altro aggiungere….le foto di alcune sue opere parlano da sole.





