I Orti de Sciu da Teiru

Aprile maggio tempo da orti sciu da Teiru.

Si zappa, fresa o ara la terra per le colture di autoproduzione.

Ma i rovi avanzano inesorabili

Sempre in meno a far l’orto estivo sciu o in Teiru.

Qualche anno fa, quando faceva luce, in questa zona della città, era tutto un rumor di motozappe a scoppio.

Le prime frese e motozappe erano troppo costose e pesanti per le nostre fasce.

Ma allora chi faceva rumor e fumo tra i muretti a secco?

Erano i vericelli, come quello fotografato au Buntempo.

Di Pellegro Venturino oggi di Stefano Bolla.

All’estremità del cavo era fissato l’arato.

Servivano due adetti.

Uno all’acceleratore del verricello e l’altro ad affondare il vomere nella terra.

Autocostruiti o prodotti in qualche autofficina.

I verricelli, utilizzavano la meccanica, quasi sempre di una Vespa, raramente di una Lambretta.

Povere Vespa d’antan, finivano tuttte a tirar degli arati!

Le bellissime Vespa Faro Basso, furono sacrificate nelle fasce a seguito dell’acquisto di una motocicletta o dell’ambita auto.

Al termine dell’aratura delle fasce di proprietà i verricelli erano dati in prestito al vicino

In cambio di un pò d’oiu, buttigge de vin e pacchetti de sigarette.

Il propulsore degli scooter a due tempi, con raffreddamento ad aria forzata era molto adatto per un uso statico in campagna.

Il verricello in foto, utilizza il motore da 125 cc, di una Vespa Faro basso prodotta negli anni 50.

Con il suo bel manubrio

La trasmissione motore- verricello, era a catena

Un dispositivo di sgancio al termine dell’aratura, faceva ruotare folle il tamburo per ritornare indietro con il vomere.

Sempre la mano pronta per azionare la frizione, se l’aratro subiva un brusco arresto.

L’esemplare in foto è stato costruito dau Fratin, un meccanico da moto che era in via Piave

U “Frattin” Gaggero Lorenzo, coadiuvato dalla moglie Maria hanno riparato le due ruote di generazioni di varazzini.

Lorenzo Gaggero aveva iniziato l l’attività in una cantina, all’inizio della via Bianca, poi si trasferì in un locale più ampio nei pressi della cartiera Arado nell’edificio di Toso, carpentiere in ferro.

Alla numerosa famiglia 7 tra fratelli e sorelle dei Frattin è stato dato questo soprannome per la presenza di un frate fra i loro avi.

Le ultime foto sono relative ad una fresa Pasquali del 1958 di

Giovanni Cerruti u Saturnin.

Grande macchina!

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