
Gente de Cantalu’
Cantalupo era così divisa, dai Leuin, fino all’incrocio, era dei Testa, avevano in gestione le Valli fino al rio Gambun, di loro proprietà, anche mezzo Cherubin, il bricco sopra la Crocetta, sotto la strada era dei Baglietto, i Sciambrè
Mio nonno era Baglietto Paolo, del 1870, morto nel 43 all’età di 73 anni
Da giovane, era nei previn a Sanna, aveva studiato con don Callandrone, ma non terminò il seminario, perché si sposò con Brigidina, che era una Craviotto. Abitavano nella Gaina, dove u gh’è quella sersia, via dei Leoni, un tempo Cian da Gaina.
Imiei antenati abitavano lì
La famiglia, fu decimata dalle malattie, ean tanti figgiò ma morirono quasi tutti di tisi, mio nonno era il più grande e si salvò
Da sposato andò ad abitare au Cian de Ban-a, a Casanova, ebbe tre figli, Paolo detto Lerca, Stevin da Suia e Baciccia da Castagna e tre sorelle.
Mia nonna Brigidina, fungeva da levatrice.
A Cantalupo, non nascevano bambini senza di lei
E se poi crescendo, il bambino non stava bene, allora c’era la Felicita, che abitava in una casa vecchia ai Brevei.
Segnava i vermi e curava gli ammalati, con le erbe.
Se però la febbre persisteva, allora la maga diceva di chiamare u megu Massun
Era una donna corpulenta, sempre seduta in su passetto de ca
Quando avevo mal di pancia, andavo da lei
“ Piccin vegni, ou so cosa ti vo” e mi dava l’erba vermentina da respirare, in dialetto a l’è a Rua
Conosceva le erbe, tutti si rivolgevano a lei per farsi curare, tutto questo, fino al 1940.
Insegno’ a mia mamma, come segnare i vermi, andavano da lei quelli di Varazze, anche la farmacista, con suo figlio, quando non stava bene.
Le parole magiche, di chi segnava i vermi, si potevano divulgare, solo la notte dell’ultimo dell’anno, un minuto prima e un minuto dopo mezzanotte.
nella foto in b/n: Brigidina Craviotto e Paolo Baglietto.
continua

