
La guerra
Dopo l’8 settembre 1943, era un sabato, non ero andato a scuola e come al solito ero a casa dei miei, mio papà non voleva che al sabato e domenica andassi dai nonni au Rivà
Ad un certo punto, proveniente da Varazze si sentì un gran vociare, dopo poco arrivarono dei militari a chiedere dei vestiti borghesi, mio papà conosceva questi militari gli lasciarono la divisa in cambio di un paio di pantaloni e una camicia, per andare a prendere un treno e tornare a casa perché dicevano che per loro la guerra era finita
Noi non si sapeva nulla, un belin di niente, di che cosa era successo lo abbiamo saputo dopo che a luglio era stato destituito il duce, il re aveva incaricato Badoglio al governo dell’Italia e disse in un primo momento che la guerra continuava
Poi quando il re scappò, ci fu l’armistizio con gli alleati
L‘italia fu occupata dai tedeschi e i fascisti, obbligarono ad arruolarsi nella repubblica di salò di tutti gli uomini che avevano meno di trent’anni, altrimenti erano considerato disertori
La casa di Ottolenghi, che era ebreo, fu la prima ad essere requisita dai fascisti, nel 1940.
Poi arrivarono i tedeschi, che requisirono per primo la torre di Tasca, dove posizionarono una mitragliatrice e c’era sempre una vedetta a scrutare il mare, la garitta è ancora visibile sul tetto della Torre
Dopo qualche giorno, arrivarono a Cantalupo, per requisire delle case
Mio papà aveva saputo e sparse la voce, che i tedeschi erano un po’ schizzinosi
I tedeschi occuparono a Ca du Tumota, a Ca du Vignò, Villa Doria e dopo il bombardamento, del 13 giugno, in questa villa, fu trasferito un comando dei tedeschi, un reparto delle ss
Mio padre disse a mia nonna, i tedeschi sono gente pulita, nu spassò ciù e lascia andare le galline, libere di scorrazzare
Il giorno che arrivarono i tedeschi, mia nonna non c’era, entrarono in cucina…..c’erano le galline ed era tutto pieno di escrementi.
I militari guardarono un po’ in giro e se ne andarono, presero poi possesso da Ca dau Nicciu
Volevano occupare la casa di mia nonna, perché lì vicino avevano messo un cannone finto, era di legno, mentre sulla stradina sottostante, ne avevano puntato uno vero
continua
foto in b/n Archivio Storico Varagine



