
Questo è il quarto articolo, che descrive le moto restaurate completamente da Giovanni Anselmo.
La moto nelle foto è una Harley Davidson WLA 45 750cc. del 1942 prodotta in 78.000 esemplari.
Denominata Liberator.
È la prima moto restaurata dal mio collega del periodo in Centrale Giovanni Anselmo.
La moto è stata completamente smontata revisionate le parti meccaniche riverniciata la carrozzeria, c’è voluto un anno per ultimare questo pregevole restauro.
Una moto prestigiosa per i collezionisti
L’Harley riuscì a fornire un numero maggiore di moto, rispetto al concorrente storico la Indian.
Ma entrambe le moto ebbero un ruolo limitato nei teatri di guerra, surclassate dalla Jeep che si adattava meglio alle varie esigenze dei campi di battaglie
La WLA ebbe un clone la moto giapponese Rikuo 97 montava un motore,1274 cc., che era una copia esatta della Harley Flathead costruito prima dello scoppio della guerra, su licenza Harley.
La moto pesava 500 kg!
Di seguito le caratteristiche tecniche della WLA 750cc
Che pesava 360 kg.
Fonte Wikipedia.
Rispetto alla versione civile, la WLA si differenziava per alcuni particolari. Innanzitutto, per evitare riflessi indesiderati, venne eliminata ogni cromatura e si adottò la tipica verniciatura “olive drab” dell’esercito. Vennero poi adottati numerosi accessori atti a rendere più adatta la WLA alla vita militare: paragambe, portapacchi posteriore “heavy duty”, borse laterali, cassetta delle munizioni per il mitra Thompson alloggiato in un’apposita custodia. I parafanghi di serie furono sostituiti da un tipo con una maggiore luce dalla ruota e assottigliato sui fianchi per garantire un adeguato scarico di fango in fuoristrada. Sotto al motore era collocata una piastra protettiva che consente alla moto di scivolare sugli ostacoli e non piantarvisi sopra. Anche il faro, che nella versione civile era in posizione troppo esposta, venne abbassato e collocato subito sopra il parafango anteriore. Telaio, manubrio e portapacchi vennero adeguatamente rinforzati e cambiò anche la foggia del filtro a bagno d’olio, non più cilindrico ma rettangolare e in posizione rialzata per permettere alla moto di traversare piccoli guadi. Il serbatoio è diviso in due: a destra contiene 3,5 kg di olio mentre a sinistra 11 litri di benzina.
Particolarità della WLA è il meccanismo del cambio. La frizione è infatti a bilanciere sulla sinistra: premendo il pedale anteriore si innesta la frizione mentre premendo quello posteriore la disinnesta e si può cambiare marcia con la leva posta sulla sinistra del serbatoio. La versione WLC dell’esercito canadese si distingueva per questo meccanismo collocato sulla destra anziché sulla sinistra.
Il motore era il Flathead da 740 cc (45 pollici cubici) a valvole laterali con teste in lega leggera e cilindri in ghisa. Semplice da mantenere, affidabile e molto elastico, permetteva infatti di viaggiare ad andature molto basse in presa diretta riprendendo senza strappi fino alla velocità massima consentita (110 km/h). Nonostante questo motore consumasse pochissimo (circa 1 litro ogni 15 km) era troppo poco potente cosicché sul finire della guerra venne sostituito da un più potente 1.200 cc.




