5) I Racconti di Paolo Baglietto U Russu

U Vigno’

A villa Doria, a Ca da scia Marianna, abitava una erede della famiglia Doria, il marito di lei era ebreo e quando veniva un prete da Varazze a dir messa a S. Anna, lui restava fuori dalla chiesetta e si sedeva sui gradini.

Aspettando la moglie, che era a messa, intratteneva gli abitanti du Rivà e di Baggetti, che erano rimasti fuori dalla chiesa e faceva ridere

Scherzando, dicevano che era il diavolo e che gli ebrei mangiavano i bambini

E allora, io bambino avevo paura e quando lo vedevo scappavo

Il coprifuoco era alle 7 di sera, andavo a prendere il latte da mia nonna au Rivà, non prima di aver giocato sulla piazza di Cantalupo, poi verso le 8 andavo

Arrivato da ca du Tumata, c’erano i tedeschi di guardia, che poi ho saputo che erano polacchi ,e ogni volta che passavo, anche oltre l’orario del coprifuoco, non mi dicevano niente

Una sera che arrivai un po’ più tardi, la sentinella mi disse: “Ragazzo, quando scendi giù dalla cava, mettiti a fischiare perché io so che sei tu, ma se c’è un altro commilitone che non ti conosce quello ti spara”

E cosi, arrivato dalla cava, io iniziavo a fischiare

La strada passava dalla cava, arrivava al niccio della Madonna della Neve e con un ciappin de prie scendeva al troggiu e da lì saliva al Vinò

Qui durante la guerra passavano con i carri, in una fascia

Dal piazzale du Vinò, parte una stradina a sinistra in piano che arriva au Curnò, qui ci passavano quelli che portavano a macinare il grano, al Pero passando in ta Balina

continua

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