7) I Racconti di Paolo Baglietto U Russu

Aprile 1945

Verso la fine di aprile del 45, i tedeschi andarono via, anche quelli che erano al posto di osservazione della Crocetta

Il 23 aprile, nella notte, si sentiva sparare, si pensava che fosse la ronda, perché ogni tanto sparavano per aria, per mettere paura alla gente

Al mattino mio papà ritornò a casa dal lavoro

“U Perata u m”ha ditu che anco’ nu se travaggia”

Successe come l’8 settembre, i San Marco, cercavano un paio di pantaloni borghesi e una camicia, per poter scappare

C’erano i partigiani, il loro capo Ghiggiuttin, si insediò al posto del podestà

Il giorno dopo, iniziarono a cercare i fascisti, che però erano scappati insieme ai tedeschi

I crucchi si erano uniti ai loro commilitoni provenienti da Genova e volevano andare verso il Cadibona, ma avendo saputo che era presidiato dai partigiani allora si sono diretti sciu da teiru.

E poi avevano fatto saltare in aria la Crocetta di Celle.

Al mattino del 24, andai a scuola, facevo la 4 elementare nelle Valli, come entriamo in classe, mancavano parecchi compagni di scuola, quella mattina c’erano solo una decina di bambini, la maestra ci disse di restare lì e poi “Se mi promettete che andate diritti a casa, oggi non facciamo lezione e anche domani, niente scuola”

Felice di non fare lezione, tornai a casa e dissi a mia madre, vado au Rivà da mio nonna.

Arrivato lì chiesi dov’è la zia Nita.

Era in tu Riviascu a fo u giassu è nell’ultimo traliccio, prima del monte Zucchero, arrivai verso le 11, io mi misi a giocare con le cuccalle degli alberi.

Ad un certo punto, ho visto davanti a me le punte delle eriche cadere a terra, dopo un po’ ho sentito il rumore degli spari.

Io non mi resi conto di che cosa stava succedendo, finchè non mi cadde un ramo di pino in testa

Lanciai un grido di allarme a Nita! “Mian che ne sparan!”

Sono scappato verso Castagnabuona; insieme a mia zia Quando siamo stati più in basso è arrivata un’altra raffica e dove stavo giocando, gli spari avevano raso al suolo la vegetazione

I tedeschi che stavano scappando, lungo la carrabile del Teiro ci avevano visto e pensavano che eravamo dei partigiani.

Capii una cosa

Se ti sparano addosso, sei già morto, prima di sentire il rumore

Erano gli stessi tedeschi, che dopo poco fecero saltare la mina di S. Anna, per coprirsi la via di fuga e poi anche al Salto fecero saltare un pezzo di strada.

continua

foto b/n Archivio Storico Varagine

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