
Alla nostra generazione spetta un compito arduo…
L’ho già detto in altre circostanze.
Noi indigeni nativi degli anni 60 o poco prima, siamo stati testimoni di cambiamenti epocali, dalla pietra al cemento, dall’acciaio alla plastica, dal lavoro manuale a quello meccanizzato.
…..dalle cose semplici a quelle complicate!
Purtroppo tante cose le abbiamo già perse per sempre.
Crollate o sepolte dal cemento.
Per pigrizia o per discutibile scelta, smaltite in una discarica.
Ma non tutto è perduto
Chi per competenze proprie, acquisite o cercate, se è uomo o donna di buona volontà, può se vuole, nel suo piccolo mettere in salvo, qualsiasi cosa, destinata a sicura rovina o all’oblio.
Na Cascina, na Mascea un Ciappin de Pria.
Atre cose, fete da na man d’ommu
Anche il racconto di una persona anziana.
Aver cura di antichi attrezzi o dei mobili dei nonni.
Rimettere in funzione una vecchia moto
O fare un restauro conservativo di un’auto, come sta facendo Serafino Delfino.
Che ha realizzato un sogno, di tutti quelli patiti e ricercatori di cose vecchie.
“Ritrovare un’auto o una moto, svelando il tesoro che si nascondeva sotto una montagna di fieno o una catasta di balle di paglia!”
L’auto era abbandonata all’usura del tempo, in una baracca, sommersa dalla paglia e dalla terra.
L’originale Balilla berlina e’ stata modificata come accadeva spesso a questo modello d’auto, in camioncino, tramite il taglio della parte posteriore.
Motore e trasmissione non sono bloccati.
Antieconomico e molto impegnativo, effettuare un completo restauro della carrozzeria, mancano alcune parti, altre sono erose dalla corrosione.
Revisionare le parti meccaniche non è certo un problema per Serafino!
La scelta di un ripristino solo funzionale e non estetico è la soluzione migliore, per non cancellare i segni del tempo, a mio parere bellissimi, di quest’auto.
Nonostante le pessime condizioni in cui è stata ritrovata, le foto mettono in bella mostra le parti curve, arrotondate, raccordate dei vari componenti della carrozzeria, perfettamente proporzionate, armonizzate fra di loro e il contrasto con superfici lineari, trasmettono una sensazione di bellezza.
Chi ha ideato e poi costruito quest’auto ha voluto fare una cosa bella!
…ecco un’altra cosa, forse la più importante che oggi non abbiamo, più il senso delle cose belle.
Buon lavoro Serafino!





