A Guera da Cruscetta

Sono stati gli Alpini della Sezione di Varazze, che qualche anno fa hanno scavato pulito e reso fruibile un trinceramento, residuo della seconda guerra mondiale.

Era il Posto di Osservazione Costiera, “P.O.C.” situato sulle alture di Cantalupo, da qui lo sguardo, spazia dal monte di Portofino a Capo Noli.

Il POC della Crocetta aveva il suo rifugio antiaereo, una galleria che sottopassava il colle con un’ entrata/uscita lato Lenche’ e l’altra dal lato du Vino’.

Una di questi accessi è stato murato l’altro è crollato.

Alla Crocetta, nelle mattine d’inverno con cielo terso, prima dell’alba, si arriva con lo sguardo fino a Capo Mele, Portovenere e appaiono all’orizzonte la Corsica Capraia e Gorgona.

Mirabile il lavoro effettuato dagli Alpini, che hanno liberato dagli accumuli di terra e dai vegetali e rese fruibili ai cittadini, queste opere di difesa costiera, che risalgono alla seconda guerra mondiale.

Altrimenti destinate come tante altre testimonianze, del conflitto mondiale, edificate nel territorio di Varazze, all’oblio e alla completa distruzione.

E’ stato realizzato un bel percorso, ad uso didattico, protetto da recinzioni in legno, con scale di accesso e una passerella per l’attraversamento della trincea.

Nella cartellonistica che racconta a che cosa serviva quel posto di osservazione, per verità storica e a mio parere, doveva essere scritto “alleati” invece che ” nemici”

I posti di osservazione costiera erano solitamente composti da una guarnigione di 5/6 soldati, comandati da un graduato.

Questi presidi, dotati della strumentazione per determinare l’azimut degli obbiettivi marini, erano collegati via radio o telefonicamente con i comandi d’arma.

A partite dal 1943 furono potenziate tutte le difese antisbarco nella nostra regione, perché le truppe nazifasciste, ritenevano probabile uno sbarco alleato nel golfo di Genova o nella piana d’Albenga.

Il progetto di difesa costiera era sottomesso al volere dell’organizzazione tedesca Todt.

A settembre del 43 giunse a Varazze il generale Rommel, per visionare lo stato dell’arte di queste opere.

Furono impegnate notevoli risorse finanziarie e umane per edificare quello che enfaticamente fu denominato ” Il Vallo Ligure”

Detenuti comuni, antifascisti e un gruppo di prigionieri polacchi, furono forzatamente impiegati per realizzare un inutile muro antisbarco, lungo tutti gli arenili delle città costiere!

A corredo di questa fortificazione, furono edificati nella nostra regione, in un crescendo di megalomania, che rese felice e ricco qualche imprenditore, numerosi bunker, postazioni per mitragliatrici, ostacoli in cemento armato per carri armati, filo spinato, campi minati, tobruk (piccoli bunker) posti di osservazione costiera, postazioni di telemetria, diverse piazzole armate con cannoni.

Lo scavo di molti percorsi trincerati e di alcune gallerie come rifugi antiaereo e grandi proiettori per l’intercettazione notturna degli aerei.

Uno di questi dispositivi contraerei, era posizionato sulla cima del Muntado’ dove oggi è ancora visibile una lunga trincea che circonda questo colle, una piazzola in pietra per arma da fuoco e poi l’imponente scavo, proprio sulla cima dove era il proiettore, ed era alloggiata la guarnigione di questo presidio.

Anche queste opere militari che sono facilmente raggiungibili dal Beato Jacopo, dovrebbero essere conosciute e visitate dai cittadini.

Un telemetro è ancora visitabile sulle alture dei Piani d’Invrea.

Completavano la difesa della costa ligure, 5 treni armati con un cannone da marina e diverse mitragliatrici, due di questi convogli, stazionavano in due gallerie a doppio binario a Cogoleto e Albisola, i posti di osservazione costiera come quello della Crocetta, dovevano in caso di necessità direzionare il tiro di questi treni armati verso le navi che potevano materializzarsi all’orizzonte

Gli alleati cercarono con “Pipetto” un aereo da ricognizione inglese, armato di bombe, di distruggere il POC della Crocetta, ma mancarono il bersaglio di pochi metri.

La piccola cappelletta della Crocetta fu fatta saltare in aria, demolita per non fornire un punto di riferimento alle incursioni aeree alleate.

Ci si chiede oggi, come sia stato possibile, che al cospetto di incomparabili panorami come quello che si può ammirare dalla Crocetta ma anche dal Muntadò e dalla Madonna della Guardia di Varazze, l’essere umano, abbia potuto portare la guerra.

Anche se non si hanno notizie di scontri a fuoco su queste cime.

Su queste alture l’uomo in preda ad una follia autodistruttrice e poco lucida scavo’ tonnellate di roccia.

Questa come le altre postazioni, quelle realizzate sulle spiagge, dovevano far fronte ad un esercito alleato, che già aveva dato prova, dopo l’intervento in guerra degli Stati Uniti, di essere molto più forte, superiore in tutto a partire dall’armamento e con un’ infinita disponibilità di uomini e mezzi, ben organizzato e democraticamente motivato a spazzar via dall’Europa l’ideologia nazifascita.

Ma la vanagloria fascista nel 1943, era ancora un’arma di seduzione di massa e molte altre famiglie italiane, avrebbero pianto i loro cari, caduti perché un folle capopopolo, volle continuare a combattere, una seconda inutile guerra mondiale.

Molte di quelle morti non ebbero neanche una tomba dove portare un fiore

Nota dell’autore

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