
C’è un tesoro di fede, d’arte e storia, nelle nostre chiese, quelle disperse nel nostro entroterra.
S.Lorenzo è una delle più antiche, costruita in prossimità di un crocevia, probabilmente edificata sopra un preesistente luogo di culto.
Nel 1870 Pietro Rocca, cita il ritrovamento in questa zona di alcune sepolture, d’epoca romana e i resti nell’adiacente località di Isolabella, di un’antica fornace.
Laterizi in pietra cotta, sono ancora presenti sulla copertura della chiesa
La struttura di S Lorenzo è stata rimaneggiata nel tempo, ora necessita di urgenti lavori di riparazione di una cappella laterale e del restauro, dellla grande tela, sopra l altare che raffigura il martirio di S.Lorenzo.
Tra i presenti durante la visita c’è chi ricorda la festa del santo patrono, il 10 agosto e il giocare da bambini all’interno della chiesa, lasciata sempre aperta, come era un tempo per tutti i luoghi di culto.
L’attrazione di chi visita questo luogo di culto è per il gruppo ligneo, della cassa processionale.
Di ottima fattura, le figure molto movimentate che rappresentano le fasi concitate del martirio di S.Lorenzo, sono in scala ridotta di difficile realizzazione.
Il santo fu martirizzato su una graticola ardente.
La tradizione vuole che ai suoi aguzzini dicesse di girarlo sul fuoco, affinché arrostisse per bene
Nella cassa è raffigurato il martirio, dove il Santo è circondato da suoi aguzzini, un sacerdote pagano gli mostra la statuetta di una divinità, in cui porre il suo credo, ma Lorenzo confermò la sua adesione a Cristo subendo questo terribile martirio
La notte di S.Lorenzo si sta con il volto all’insù a guardare il cielo.
A partire dal 17 luglio e fino al 24 agosto, i detriti di una cometa, penetrano l’atmosfera terrestre e fondono provocando le cosiddette stelle cadenti.
Per i greci quelle scie luminose erano il seme disperso da Zeus quando si uni a Danae e da cui nacque Perso.
Oppure per i romani era il dio Priamo che fertilizzava i campi.
Per i cattolici invece le stelle cadenti sono associate alle lacrime di S.Lorenzo, mentre è arso vivo sulla graticola.
Nel 258 l’imperatore Valeriano ordinò di uccidere tutti i vescovi e preti.
A Lorenzo gli fu chiesto di consegnare i tesori della chiesa, lui davanti al prefetto romano indicò i poveri e i malati e disse “Ecco i nostri tesori sono questi”
E’ un santo molto venerato protettore di chi lavora con il fuoco, Vigili del Fuoco, cuochi, fabbri ecc.
Il suo martirio ha ispirato molti artisti, ma secondo gli storici è probabile che S.Lorenzo fu decapitato, il 10 agosto del 258 come il papa Sisto II
L’iconografia lo raffigura sopra la graticola e di questo martirio sono raccontate le più sfrenate fantasie.
Dal santo che si rivolge ai suoi carnefici invitandoli a cuocerlo per bene, al corpo ben cotto di S.Lorenzo, distribuito ai poveri per placare la loro fame.
S.Lorenzo è anche patrono di chi custodisce il sapere nei libri
Nella notte di S.Lorenzo, alla vista di una stella cadente si è soliti esprimere un desiderio è un retaggio dell’Antica Religione, quando si associava ad ogni stella, la nascita di un bambino e quando diventava adulto, la sua stella cadeva, da qui l’usanza di esprimere un desiderio per la speranza di una vita migliore.
Ringrazio Andrea Didda Isetta per la bella e interessante visita della chiesa di S.Lorenzo
Un grazie ad Andrea Firpo per le notizie sulla vita del santo.





