Automobilin

Questa è la prefazione di un racconto, “Gli Autoscontri”

Lo dedico a Giorgio, grande e sfortunato amico mio

A lato della pista c’era il tiro a segno quello con il fucile ad aria compressa, anche qui vigeva la competizione, il tiro a segno era attrezzato con una fotocamera, che scattava una foto quando si riusciva a colpire con precisione un pulsantino posto al centro del cartoncino bersaglio, che era consegnato al tiratore al termine della prova.

Una sera fui particolarmente fortunato e presi in pieno il centro del bersaglio, ma la foto non scattò, allora in accordo, non ricordo con chi delle tre sorelle Valetti, simulai un altro tiro mentre lei fece scattare il flash, conservo ancora quella foto con il mio caro amico accanto.

Di solito a fine gennaio ritornavano gli “stanchi camion” il luna Park era smontato e riportato in deposito a volte restava ancora per qualche settimana il palazzetto, poi anche lui sgombrava il parcheggio.

Niente più musica, luci, voci, sorrisi, risate sul “ponte”

Poi purtroppo si cresce e quell’età ingenua e spensierata, con l’animo leggero, finisce e così a poco a poco ci si allontana da quello che era per noi un piccolo mondo.

Oggi resta il ricordo di quelle giornate, quando il sole calava e se ora chiudo gli occhi, ritorno indietro rivedo il mio amico, musica, luci, volti, sorrisi, risate.

Altra gente oggi sugli autoscontri altre storie e domani chissà, altri ricordi.

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