Francesco Baggetti

Paolo Cognetti nella sua recensione del libro di Erling Kagge “Il silenzio” scrive.

……serve che queste voci continuino ad esistere serviva nell’ottocento di Thoreau, figuriamoci nei nostri tempi di conformismo imperante, tecnologico, capillare. Ci ricordano, perlomeno che cosa ci viene amputato senza che ne sentiamo dolore, così anestetizzati: eliminare le zone di silenzio dalla nostra vita è come abbattere gli ultimi boschi per costruire dei supermercati, come radere al suolo una montagna per farci passare una strada. Servono esploratori che esaurite le terre sconosciute, vadano a cercare in quelle dimenticate, tornino ai luoghi che l’uomo abitava e ora non più. Un paese fantasma, una fabbrica abbandonata. Che cosa c’è lì, dove tutti sono andati via?” Un amore che nessuno si ricorda”. Servono libri che mettano in salvo quell’amore.

Le storie di Francesco Baggetti prendono spunto dai racconti di chi prima di noi è stato in questo angolo di mondo.

Gente laboriosa semplice con un forte senso di appartenenza alla propria terra.

Un popolo che ha subito tante dominazioni in antichità e nonostante questo ancora prono al potente di turno.

Ed ecco allora taciute tante storie per vergogna per decenza o perché mai e poi mai si doveva sapere la verità

A volte molto più cruda della realtà.

Baggetti va ascolta le storie che raccontano i vecchi ma anche le cose sentite per strada.

Percepisce le debolezze umane e mai ne fa colpa a nessuno

Baggetti ricostruisce le storie perdute quelle non più tramandate o perse nell’oblio dei nostri tempi di conformismo

Racconti dove la realtà si mischia alla fantasia ma che fanno pensare e riflettere sulla casualità delle cose che però mai capitano per caso.

Non si sa dove viva

Se è un personaggio un alter ego di fantasia.

Se è una persona in carne e ossa come noi, che

prova freddo quando soffia la tramontana o caldo nelle afose giornate estive.

Che ancora si stupisce delle cose che accadono

Ci piace pensare che magari domani sarà in qualche ostaia cun un toccu di figassa e un gianchin, ad ascoltar una persona raccontar della sua vita meravigliato a sentire che cosa gli è capitato nella sua fantastica vita.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e barba

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