Il Racconto nella Cassetta (3)

1872

Tratatatratatà, le ruote del gombo girano.

Tratatatratatà, tratatatratatà.

Bastian è lì, con le sue banaste.

Sceso dalla crosa dei Fratti. A far olio è occasione di rimirare vecchie facce già vedute.

C’è Tunittu, Broscin e u Steva, il figlio del cavaprie de Linvrea.

Tutti ad aspettare per fare l’ olio.

Tratatatratatà , tratatatratatà.

Si fa buio, presto a casa primma de l’Ave Maria! Porte sprangate col rumore secco du ferumorto.

La notte sconde segreti, spiriti maligni si fanno nascosti, piccoli per entrare nelle case.

Allora gli ommi che sono al gombo e aspettano che le ulive diventan olio, si mettono al redosso del bastione della Sunta.

Si contano storie, per passare l’ora, alla luce che sciorte dalla porta del gombo.

E’ Steva, che inizia a contare.

“Vicino alla mia casa è venuta una cosa brutta….

Ho paura a contarla….

Signore, aiutami dammi la forza!

Se non mi ranco questo peso di pietra dal cuore , scioppo!”.

“ Voi avete menzione tutti” disce u Steva, “Della Catte quella santa donna che da sola mena avanti quella catapecchia che sta incima alla stradda rumana?”

“Una volta di sera Catte va nella stalla a dare il fieno alla vacca. Quando il fieno lo ha messo nella greppia fiamme e fuoco!”

“Lei sciorte fuori, chiede aiuto, ma chi può ascoltare quella povera donna? Quando torna, vede che a bruciare è solo il fieno, mangiatoia e stalla sono salvati.”

“Una altra volta le pigliano fuoco i cassetti del comò e del ghirindone. Li ranca e li porta fuori sul terrazzo.

Solo la roba di stoffa brucia e il legno no!”

Domani alle ore 12 la quarta parte.

Francesco Baggetti

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